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ASPETTANDO PENELOPE Testi: Serena Damiani Regia: Serena Damiani e Marco Tullio Dentale Amanti, guerriere, madri, impegnate, creative, sognanti, streghe, sorelle, dolci, acide fantastiche donne
trailer
Le donne attendono. Il tempo delle donne batte un ritmo tutto suo,
dilatato e dolce, avvolgente e segreto. Chi aspetta il principe
azzurro con gli occhi sognanti e chi aspetta i clienti lungo un
marciapiede sotto la luce di un lampione, chi aspetta un figlio e chi
attende il ritorno di un uomo troppo assente. Un modo
diverso ed originale per raccontare il mondo delle donne. Frammenti di storie, profili e ritratti per delineare un immaginario
femminile dove il tempo scandisce sentimenti, idee, desideri. Un
viaggio dove sorriso, sentimento, ironia, riflessione, realtà e sogno
trovano spazio e voce. recitazione, musica, movimento si miscelano e si fondono su una scenografia composta da
pitture e culture contemporanee
Quando
ho scritto questo spettacolo, tutta la mia attenzione era centrata sul
tema del tempo. Penso che le donne abbiano con il tempo un
rapporto unico, diverso, particolare.
Per
storia e cultura le donne sono state abituate ad aspettare. C’era
sempre qualcosa da aspettare. Qualcuno che doveva arrivare, tornare,
partire. Il mondo sembrava muoversi solo sotto i piedi di chi andava,
partiva, scopriva, mentre si fermava lento nel dilatarsi dell’attesa.
Ma le attese non hanno reso le donne inermi, smarrite, inadeguate. Non
erano come chi partiva le immaginava: donne sole, indifese, senza punti
di riferimento se non l’arrivo o ritorno di. Il vuoto del tempo di
un’attesa diventava un tempo creativo, dove pensare, ragionare,
sognare. Tempo di progetti, desideri, immaginazione. Un tempo dove
lanciare il cuore e la mente lontano e viaggiare senza vincoli e senza
limiti.
Mia madre passava molto tempo seduta
accanto alla finestra. La guardavo da bambina e nel suo sguardo leggevo
orizzonti e cieli. Le sue dita a volte si muovevano sul vetro della
finestra e mi sembravano contare le onde di mari azzurrissimi. Seduta
davanti a quella finestra, ho visto mia madre viaggiare. Andare in
luoghi e tempi che la sua fantasia sceglieva. Viaggiava nel tempo e
nello spazio. Andava avanti e indietro con la memoria e la fantasia.
Guardando mia madre, seduta accanto ad una finestra, ho imparato a
contare un tempo senza ore e lancette, senza frette e
ritardi. Un tempo unico ed assoluto: il tempo delle donne.